Una Birkin con grillo

L’allevamento dei grilli in Cina è una tradizione che affonda le sue radici nei secoli e che, ancora oggi, continua a suscitare curiosità e interesse.
Immaginate per un momento un allevamento di grilli : in Cina le cose si fanno in Grande, quindi..migliaia di gabbiette nelle quali questi minuscoli insetti , con il loro frenetico canto, si preparano per essere venduti come animali da compagnia, protagonisti di avvincenti combattimenti o anche come prelibatezze culinarie. I grilli, infatti, sono stati fin dai tempi della Dinastia Tang, simbolo di buon auspicio, potere e fortuna. Anticamente venivano accuditi come animali domestici all’interno dei palazzi imperiali dove il loro canto era associato alla bella stagione; in questo modo nobili ed imperatori potevano allietarsi con i suoni della primavera anche in inverno.

Il mondo dell’allevamento dei grilli non va giudicato solo come un eccentrico passatempo : è stato ed è tutt’ora, un vero e proprio stile di vita per milioni di persone che hanno accudito questi animaletti come veri e proprio membri della loro famiglia.
Intere generazioni hanno dedicato anni alla selezione dei grilli migliori, sviluppando competenze tramandate negli anni. Inoltre, potersi permettere l’acquisto di un grillo ben addestrato non era da tutti, poteva costare anche migliaia di yuan e quindi diventare sinonimo di status e prestigio sociale.

Sia chiaro, a me gli insetti non piacciono.
Anzi! Se sento un ronzio e non ne capisco la provenienza, la mia agitazione aumenta fino al momento in cui non individuo l’insetto. Se è grande, scappo.
Questi grilli non sono belli : sono grandi come la mia mano, hanno zampe lunghe e articolate e sicuramente il volto non è coccoloso come quello di uno Shar-pei cucciolo.
Ma ai cinesi piacciono.
Piacciono a tal punto che se li portano a passeggio. Si, come un cane o un pappagallo sulla spalla. Non era quindi inusuale imbattersi in stilosi uomini con una leziosa gabbietta di argento o bambù con dentro il loro grillo domestico. Orgogliosi come una mamma con il passeggino.

Siccome di questo stiamo parlando, è ovvio che le gabbiette in cui venivano trasportati i graziosi ortotteri non erano semplici contenitori : erano vere e proprie opere d’arte in miniatura, realizzate con materiali pregiati come l’argento, il bambù, l’ avorio e il legno intagliato. Ogni gabbia era progettata non solo per garantire che il grillo fosse al sicuro, ma anche per garantire una sorta di raffinata estetica, che rifletteva il gusto e il prestigio del proprietario. Alcuni modelli erano dotati di piccoli sportellini che permettevano di nutrire agevolmente l’animale ma anche di poter godere appieno del suo canto.

La passeggiata con il grillo era, da sempre, non solo un modo per far godere il proprio animale di aria diversa, era anche un’opportunità per rilassarsi : infatti, camminare con il grillo al sicuro nella sua piccola gabbia , ascoltando il suo canto melodico, era visto come una pratica che favoriva la meditazione e il distacco dalle preoccupazioni quotidiane ; il grillo diventava “guida silenziosa”della persona, aiutandola a concentrarsi sul presente e a trovare la pace interiore.

I grilli venivano anche portati a passeggio come parte del loro allenamento. Le competizioni di canto, infatti, erano un aspetto molto importante della cultura cinese legata a questi insetti e molti proprietari si preparavano a queste competizioni con molta attenzione. Durante la passeggiata, l’obiettivo era testare il grillo in diverse condizioni ambientali, valutando le sue reazioni a stimoli esterni differenti. Il grillo che cantava più forte e in modo continuo ed armonioso veniva considerato il migliore e, proprio per questo motivo, i proprietari si dedicavano a lungo a queste passeggiate non solo a scopo ludico.
Ora, però, arriviamo al punto.
I porta grilli.
Si, perchè i cinesi, scaltri e abili commercianti, potevano minimizzare con semplici gabbiette porta insetto? Naturalmente no. Quindi vi capiterà spesso di vedere eccentrici contenitori che altro non sono che porta grilli, appunto.
Come abbiamo già visto le gabbiette venivano realizzate in diversi materiali (anche a secondo dello status sociale che si voleva esibire o dall’importanza de grillo stesso), con un design elaborato ed elegante; venivano tradizionalmente chiamate “chongzhu”, letteralmente gabbia per insetti e, ancora oggi, specialmente a Pechino, si possono trovare immensi mercati in cui potete trovare il trasportino adatto al vostro animale.

Poi ci sono le hulu, un mondo a parte.

Sono, senza dubbio, uno dei più curiosi esempi di come la cultura cinese abbia trasformato un piccolo insetto in una vera e propria star.
Le hulu sono piccole zucche, svuotate e fatte essiccare che venivano utilizzate in alternativa alle tradizionali gabbiette, pensate per amplificare il suono del canto del grillo, grazie sia al materiale che alla loro forma tondeggiante. Una cassa acustica portatile.
Venivano portate in giro in modo affascinante e sofisticato : attaccate ad una catena o ad un nastro di seta, potevano essere portate al polso, al collo o alla cintura; un modo per far godere il grillo della passeggiata ma anche farsi ammirare per l’eleganza della sua casetta temporanea.
Per i più facoltosi la hulu poteva essere dotata di raffinati accessori utili ad un più agevole trasporto : manici o impugnature decorate, realizzati in materiali pregiati come l’avorio, l’argento o legno intarsiato con fili d’oro, aggiungendo così un chiaro elemento di prestigio, in modo che la gabbia fosse un oggetto di lusso da esibire.
Una Birkin con grillo.
Si parla anche di un mercato alquanto vivace riguardo a questi curiosi oggetti : molti di queste gabbiette risalgono alla Dinastia Qing, alcune addirittura all’epoca Ming e, per i veri collezionisti, le hulu rappresentano non solo un interesse per la cultura cinese, ma anche un’opportunità per possedere un pezzo tangibile di un’epoca passata.
Le trovate anche qui da noi in Galleria. Naturalmente.